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Le parole, così come le persone, vengono spesso sottovalutate. Dopotutto, l'importanza data a ciò che si rivela "al primo impatto", a ciò che si "vede", è alla base di un meccanismo innato, che non dovrebbe essere semplicemente condannato come pregiudizio e che dovrebbe invece essere conosciuto, accettato e, solo successivamente, ridimensionato. Sia le parole sia le persone nascondono grandi potenzialità e, sebbene non sia verosimile definirle infinite (soprattutto in relazione alle persone), il superamento inaspettato dei loro limiti non può fare altro che sorprendere e aprire nuove prospettive: "[...] «Noi scopriamo il mondo soprattutto attraverso quello che vediamo. E, se la vita ci porta in un deserto, la prima cosa che pensiamo è di essere soli. È del tutto normale. Il nostro cuore, però, non deve limitarsi a dare un giudizio negativo a quel pensiero iniziale: deve darci il coraggio di percorrere i metri o i chilometri necessari per raggiungere il primo uomo, il primo villaggio, la prima città. È questo che conta veramente, non soltanto il pregiudizio da cui tutto comincia». «E se si pensa che semplicemente non ne vale la pena?», domandò Emanuele. «Be'... in quel caso ci si sentirà un po' soli».".